Oggi nella splendida Valle del Sorbo, a #Formello (vicino Roma), nel cosiddetto Ager Veientanus – territorio della ricca e potente Veio – abbiamo provato a ricostruire la nostra prima ipotesi di un cacciatore etrusco di fine VI sec aC (525 – 500 circa). Ovviamente c’è ancora tanto da fare.
Ci siamo ispirati alle raffigurazioni presenti sulla ceramica greca, a quanto rappresentato nella tomba della caccia e della pesca e nella tomba della querciola, oltre che su esempi successivi, come illustrato in alcune tombe di Paestum.
Per ricostruire la lancia abbiamo optato per una lunghezza simile all’altezza del cacciatore, come riscontrabile su molteplici fonti, con una punta semplice, fatta a forgia. La lancia è dotata di ankyle (amentum in latino), una piccola correggia in cuoio utilizzata per aumentarne la gittata, anche questo particolare presente su molteplici raffigurazioni.
Per l’uso del mantello sul braccio sinistro: tomba della querciola, ceramica coeva, raffigurazioni su tombe Paestum e tanto altro. Nella prima foto il mantello è annodato in
vita, uso riscontrato su figure di danzatori o comasti, quindi su figure di persone in movimento. Molto comodo, durante i circa 4 km di cammino non si è mai mosso o allentato. Zero intralcio.
Giulio Ranaldi